Parlare al passato di un uomo che amava la vita come lui è già un dolore enorme, un'assurdità. L'ho conosciuto 38 anni fa ed era chilometri avanti a tutti noi, poveri pivellini che non potevamo capire nemmeno la metà di quello che lui sapeva del mondo e della vita. Non si accontentava di frasi fatte, luoghi comuni e convenzioni. Fuori dagli schemi, buono ma capace di uscirsene con giudizi taglienti e impietosi. Vedeva lontano e andava lontano come ha fatto poi davvero. Sempre se stesso, affascinava tutti e non potevi che volergli bene. Guardando indietro lo vedo presente nelle occasioni più importanti della mia vita: il mio matrimonio, la notizia dell'arrivo della mia bimba. Mi ha fatto conoscere un gruppo di gente meravigliosa di cui lui era il fulcro e che l'ha saputo amare molto più di noi che l'avevamo conosciuto ragazzo. Della sua malattia abbiamo avuto notizia tardi. L'ho visto per l'ultima volta quando era ormai alla fine: abbiamo scambiato qualche parola insensata e lontana dalla verità, non sono stata capace di dirgli quanto gli volevo bene anche se da tempo non ci vedevamo più di una volta all'anno. Ora lo ricordo insieme a Giovanna, la sua compagna amatissima e come lui piena di vita e morta troppo presto. Ci portò lui al suo funerale e pur nel dolore fu capace di sorridere e farci sorridere anche di fronte a quella fine crudelissima. Anche Danilo allora non è morto. È un pezzo della vita mia e di tutti noi, nel suo modo, con tutti uguale e con tutti diverso.
La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Va tutto bene. Henry Scott Holland (1847-1917)
For me he was a dear friend able to listen, caring, giving lots of friendship but also giving me his strong opinion back.. which only good friends do. Even on my visit a few weeks ago: the first and repeated when saying him goodbye was “to lose weight”… J .. still influencing his world for the best. I particularly respected how he was extremely open minded- no age or background or nationality mattered except for the personal qualities. He was a wonderful friend. His intellectual strength and capacity to have opinions and decide, will always be part of these same fun memories. Danilo was the witness at our wedding In Brussels... and we travelled to Brazil together a long time ago (his first trip to Brazil), but my best memories are of our Milan period, the gang around him and the mythical tips to his beloved Venice region. I was particularly proud of him a manager.. the way he talked about it, the way he approached it and the success he booked – and happy to know he enjoyed his Brazilian time that much.