Il mio caro amico, andato via senza dire niente. Destino crudele vado a pensare, un amaro sorriso quando ricordo cose di te, di noi. Mi manchi, c'è poco da dire! Si deve solo ricordare e pensare che ci rivedremo pima o poi! TI VOLGLIO BENE MARCO!

Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'è dolce in questo mare